Nutrizione

Ascendete olio extravergine

Olio extravergine d'olivaSiamo fatti della stessa sostanza della sugna (o dell’extravergine)

Vi svelo un tremendo segreto che probabilmente disturberà il vostro sonno.

Il nostro corpo non è fatto solo di acqua, ma anche di tanto, tanto olio (non solo extravergine). Ebbene sì miei cari lettori, la membrana di tutte le nostre cellule è fatta di fosfolipidi, una parola composta dalla parola “fosfo” (perché ha un gruppo a base di fosforo, che ora non ci interessa) e la parola “lipidi” cioè grassi. Dato che le nostre cellule compongono qualunque tessuto/organo/distretto del corpo, possiamo dire che il grasso è un elemento davvero importante per la vita. E per questo è davvero utile che il grasso o l’olio che introduciamo con l’alimentazione sia di buona qualità.

In questi giorni molte grandi aziende italiane produttrici di olio d’oliva sono finite al centro di un’inchiesta dei Nas di Torino per aver spacciato come “extravergine” il loro olio quando in realtà non lo era. L’indagine è coordinata dal procuratore Raffaele Guariniello.  Potete leggere qui la fonte.

Cerchiamo di capire cosa è successo:

Il titolo di extravergine è davvero importante per un olio, perché ci fa capire che il contenuto dei suoi grassi è di alta qualità e che le olive sono state coltivate e spremute nel miglior modo per preservarne le proprietà organolettiche.

La qualità dell’olio alimentare si definisce in base al tipo di acidi grassi che contiene.
Ne esistono tanti tipi e si differenziano in categorie. Per non annoiarvi vi dirò solo che quelli di qualità più alta sono quelli insaturi (monoinsaturi e poilinsaturi) e derivano principalmente dal mondo vegetale (quelli saturi derivano principalmente da fonti animali).

L’olio di oliva contiene un’alta quantità di acidi grassi monoinsaturi. Questa composizione ne determina le sue caratteristiche benefiche e protettive per il nostro organismo.

OliveIl miglior olio d’oliva migliore è appunto il cosiddetto extravergine perché i suoi acidi grassi sono ben compatti anziché essere liberi di vagare ovunque. Si dice in questi casi che ha un’acidità inferiore allo 0,8% (cioè si trovano in soluzione una quantità di acidi grassi liberi inferiori a quella percentuale).

Questo indica che le olive sono state raccolte, trasportate, lavorate e spremute in modo corretto e con sistemi che lasciano inalterata le loro qualità.

Quando troviamo invece un’acidità più alta significa che i sistemi di lavorazione sono stati di qualità inferiore (magari industriali) e le olive mal trattate hanno rilasciato in soluzione più acidi grassi.

L’aspetto sostanziale di questa vicenda sta ovviamente nella qualità dell’olio che ingeriamo, ma anche nel prezzo del prodotto. Quindi se io vendessi un olio di qualità medio bassa ad un prezzo di un extravergine starei truffando i consumatori.

Io penso che questa vicenda sia davvero importante per vari motivi:

  • porta l’attenzione su un prodotto importante del nostro made in Italy
  • ci fa capire quanto sia importante scegliere gli alimenti con criterio, leggendo sempre le etichette.
  • ci tranquillizza sul fatto che in Italia i controlli sugli alimenti vengono fatti e quindi possiamo stare tranquilli sulla qualità del nostro cibo (mi riferisco alla più grande polemica relativa agli insaccati).

Insomma. Grasso è bello, se è extravergine è anche buono.

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